PERCHÉ VEDIAMO IL MONDO A COLORI?

Il colore non è una qualità oggettiva delle cose, ma dipende dal modo in cui la luce è riflessa. La luna, ad esempio, è grigia e non bianca come appare: se intorno a essa ruotasse un corpo veramente bianco, ci apparirebbe del suo vero colore. Perciò Paola Bressan intitola '
IL COLORE DELLA LUNA' il suo libro dedicato agli studi sulla percezione.

Ad un occhio che rispondesse solo all'intensità della luce, il mondo apparirebbe in bianco & nero, ossia in modo
monocromatico. Questa soluzione è stata adottata da alcuni mammiferi marini come le balene o le foche, che in genere non hanno nulla di colorato da guardare.


La maggioranza degli altri mammiferi, come il cane, il gatto e quasi tutte le scimmie del Nuovo Mondo ha optato per il modello superiore, ossia la visione
dicromatica. Questa visione, oltre al bianco & nero si aggiungono anche il giallo e il blu.
Le scimmie del Vecchio Mondo (noi compresi), hanno evoluto la visione
tricromatica, cioè la capacità di distinguere rosso e verde oltre al bianco e nero e al giallo e il blu.
Per oltre cent'anni si è pensato che nei ''primari''(mammiferi placentati) l'evoluzione della visione tricromatica fosse stata guidata dalla necessità di individuare bacche e frutti rossi contro lo sfondo verde della natura.
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